«Nani se non giocherà a Napoli dal primo minuto, lo farà a Bucarest»

Prometteva Inzaghi in conferenza stampa.

Una parentesi al San Paolo, troppo breve, troppo tardi quando oramai era caos, troppo poco per uno come Luis Nani, chiamato invano a salvare una sorte impietosa che già era stata scritta e sigillata.

Nel momento buio toccherà proprio al portoghese prendere per mano la squadra e caricarsela sulle spalle, un compito non estraneo ad un giocatore che è sempre stato un “signore del calcio”.

Chi adesso lo critica, forse non riesce a capire che in quegli ultimi 20 minuti, con un passivo incolmabile, neanche Messi avrebbe potuto fare chissà cosa. 

Ci vuole coraggio, gli attributi quadrati, ci serve l’esperienza di un campione che di Europa ne ha masticata eccome.

Giovedì, secondo ciò che Inzaghi ha promesso, sarà proprio Nani quello che dovrà far tornare il sorriso ai tifosi. Mai compito poteva essere più delicato.

Il contraccolpo in campionato non deve condizionare il cammino in Europa perche’ è un’altra storia.

Forza Nani aiutaci a tornare grandi! 

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